Con il 31 marzo termina la fase di emergenza sanitaria e si allentano le misure di restrizione
Dopo due anni di Covid-19 si apre uno spiraglio di luce che, stavolta, sembra molto più certo e definito che nel recente passato. Finalmente il 31 marzo sarà l’ultimo giorno di stato di emergenza pandemica e inizierà un graduale processo di allentamento delle misure di restrizione. Ieri (28 febbraio) il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha fatto il punto della situazione nel corso della sua visita all’Istituto zooprofilattico delle Venezie, in cui ha fornito indicazioni importanti sul prossimo futuro.
Covid-19: fine dello stato di emergenza
Manca un mese esatto alla fine dello stato di emergenza sanitaria, e questa volta sembra davvero essere vicini ad una svolta positiva e abbastanza solida: a tranquillizzare gli animi è il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, intervenuto nel corso di una visita all’Istituto zooprofilattico delle Venezie, affrontando diversi punti importanti che riguardano aspetti fondamentali della pandemia.
A partire dall’allentamento delle restrizioni: “Con il Governo stiamo predisponendo un cronoprogramma con cui andare a diminuire l’impatto delle regole sulla quotidianità dei cittadini italiani, partendo dai luoghi all’aperto. In alcune realtà stiamo valutando la possibilità di trasformare il green pass rafforzato in green pass base, in modo da tornare alla normalità per gradi – ha detto Costa -. I dati epidemiologici sono positivi, i nostri ospedali sono buoni, la pressione sui nostri ospedali sta scendendo, e quindi dobbiamo dare delle opportunità ai nostri cittadini.

Covid-19, i vaccini
L’obbligo vaccinale per gli over 50 è in vigore fino al 15 di giugno e, per ora, il Governo si limita ad attendere l’evoluzione dei dati. “Valuteremo cosa fare successivamente basandoci sui dati e sulle evidenze scientifiche – ha proseguito Costa -. Ci auguriamo che il nuovo vaccino Novovax possa sensibilizzare e convincere qualche cittadino che non si è ancora vaccinato, a vaccinarsi. Se il nostro Paese è in una situazione migliore e positiva è perché oltre il 90% dei cittadini ha compreso come il vaccino sia l’unica via d’uscita da questa pandemia.
Attualmente sono 7 milioni i cittadini che non hanno completato l’intero ciclo vaccinale con la dose booster, e Costa si augura che, anche da questo punto di vista, ci sia un’assunzione di responsabilità da parte dei cittadini: “E’ chiaro come sia proprio la terza dose a proteggere dalle conseguenze più gravi che questa patologia può portare. Le evidenze scientifiche ce lo dicono. Così come ci dicono che il 70% dei pazienti che si trovano ricoverati in terapia intensiva sono persone non vaccinate. Comprendiamo chi possa avere timore, ma la paura va affrontata con il dialogo e con la razionalità, ed è quello che il mondo politico ha cercato di fare in questi mesi”.
Da questo punto di vista, il passo avanti potrebbe essere rappresentato proprio dall’arrivo delle dosi di Novovax, il primo prodotto scudo anti-Covid a base di proteine autorizzato in Ue. Si affianca ai vaccini mRna Pfizer e Moderna, dai quali si differenzia per i meccanismi d’azione, ma non per l’efficacia. “Auspichiamo che questo possa contribuire a convincere anche i più scettici a farsi il vaccino – ha commentato il sottosegretario Costa.

Covid-19, il green pass
Su cosa accadrà al tema ‘green pass’ Costa si è mantenuto cauto, ma possibilista: “Staremo a vedere cosa succederà nei prossimi tempi. Intanto resta il fatto che il green pass si è rivelato uno strumento utile sia da un punto di vista sanitario, che economico. Grazie alla sua introduzione, l’Italia ha potuto consentire alle attività economiche di restare aperte, e non dimentichiamo come esso rientri nelle iniziative messe in atto dal Governo per mantenere le attività ordinarie dei nostri ospedali. Dobbiamo ricordare che anche l’attività ordinaria, come esami specialistici e operazioni di malati oncologici, sono fondamentali per salvare vite umane”.
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Eva Franceschini
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