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Covid-19. Fake news, come riconoscerle, come evitarle

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Ogni giorno in tutto il mondo vengono diffuse e rese pubbliche notizie la cui veridicità è tutta da confermare. Stiamo parlando delle cosiddette fake news, notizie che fanno passare per vere informazioni che non hanno alcun fondamento scientifico. Riguardo al Covid-19, da febbraio 2020 ad oggi se ne sono sentite di tutti i colori: rimedi casalinghi contro l’infezione, azioni che prevengono il contagio, soggetti considerati immuni e animali iper contagiosi. Grazie al Ministero della Salute abbiamo un resoconto delle notizie inventate più diffuse nella nostra nazione, con la spiegazione scientifica della loro falsità. 
bambino con mascherina
Le fake news sul coronavirus
Le fake news sul vaccino anti Covid-19
Sappiamo che il virus è mutato diverse volte dalla sua comparsa. Il Ministero della Salute ci tiene a sottolineare che ad oggi non ci sono evidenze sull’inefficacia del vaccino sulle sue varianti, in quanto una minima variazione della proteina spike (dove va ad agire il vaccino) non dovrebbe inficiare la sua efficacia. Una delle fake news più diffuse è che il vaccino è stato approvato troppo velocemente e quindi non è sicuro. Questo è falso perché tutti i vaccini sono sottoposti ad analisi sulla efficacia e sulla sicurezza prima di essere approvati dalle Autorità competenti. Altre fake news riguardano i giorni successivi alla somministrazione del vaccino, cerchiamo di fare chiarezza: dopo la vaccinazione non si è immediatamente immuni al virus, in quanto il vaccino ha bisogno di qualche giorno per fornire la giusta protezione, con i tempi che variano a seconda della tipologia, dalle sue caratteristiche e dalla casa produttrice. Allo stesso tempo, l’immunità non dura solo poche settimane ma ci sono conferme scientifiche che indicano che la protezione dura alcuni mesi dall’iniezione della prima dose. Teoria confermata dal direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, il dott. Giuseppe Remuzzi, che in una intervista a Il Corriere della Sera ha affermato: “Non c’è evidenza che fare il richiamo subito o dopo qualche mese sia diverso. Il livello di protezione indotto dalla prima dose è comunque molto alto. Si può ipotizzare di non fare il richiamo prima che siano passati 120 giorni”. Dichiarazione che conferma l’efficacia nel medio periodo della prima somministrazione di vaccino.  Per quanto riguarda la disponibilità di dosi nella nostra nazione, il Ministero della Salute sottolinea che l’Italia è stata tra le prime nazioni al mondo a stipulare accordi per l’acquisto delle dosi di vaccino necessarie per la popolazione italiana, che saranno gratuite per tutti i cittadini. Si smontano così tutte le teorie a riguardo, dalla scarsa disponibilità e il mancato acquisto da parte del governo italiano, al costo elevato che lo renderebbe inaccessibile a frange di popolazione. Tutto falso.  Il Ministero della Salute ci tiene anche a raccomandare un corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale anche dopo la vaccinazione, perché, come detto, il vaccino non è immediatamente attivo nel nostro organismo e perché non ci sono conferme scientifiche che non si possa trasmettere il virus dopo la vaccinazione.
Curare e prevenire il Covid-19 in casa: tante fake news  
Il Ministero della Salute si sofferma anche su una variegata e pittoresca serie di azioni per prevenire il contagio: non esistono cibi o proprietà alimentari che aiutino a prevenire o curare l’infezione come l’assunzione di Vitamina C, Vitamina D, paracetamolo, antibiotici, antivirali, peperoncino, aglio etc. È chiaro che le vitamine sono necessarie a prescindere per il nostro organismo e che i medicinali come il paracetamolo possono aiutare nella guarigione dai sintomi influenzali dati dal coronavirus, ad esempio abbassa la febbre. Ma tutte queste sostanze non hanno alcuna reale efficacia sulla cura dell’infezione da Covid-19.
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Le fake news viaggiano soprattutto sui social
Questo perché ancora non sono state trovate cure o terapie di comprovata efficacia contro il Covid-19. Il Ministero della Salute assicura che “sono in corso diverse sperimentazioni cliniche per il trattamento della malattia Covid-19. L’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) fornisce sul proprio sito informazioni riguardo i farmaci per i quali sono state approvate e avviate le sperimentazioni condotte sotto stretto controllo medico e fornisce aggiornamenti sui farmaci utilizzati al di fuori delle sperimentazioni cliniche”. Quindi è importante consultare gli esperti, informandosi direttamente presso i siti e gli istituti competenti, prima di adottare qualsiasi metodo di cura contro il coronavirus. Oltre all’assimilazione di medicinali e cibi, è convinzione di alcuni che un certo tipo di pratiche possano aiutare a prevenire il contagio o a curare l’infezione: fare un bagno caldo certamente rilassa mente e corpo ma non previene in alcun modo un contagio; passare ore sotto il sole non uccide in nessun modo il virus, visto che anche in nazioni con la temperatura media più alta della nostra sono stati registrati casi di infezione; lo yoga e i trattamenti ayurvedici sono sicuramente un toccasana per l’organismo, ma non aiutano in alcun modo a prevenire il contagio; così come il sudore non uccide il virus, nonostante una corretta attività fisica abbia sicuramente effetti benefici sulla nostra salute; bere tanta acqua non uccide il virus, ne tantomeno lo trasporta nello stomaco per essere ucciso dai succhi gastrici; effettuare lavaggi nasali con soluzioni saline non previene in alcun modo il contagio, come qualcuno ha potuto anche pensare; solo per citare alcune delle false credenza più diffuse.
La trasmissione del virus: le fake news più comuni
Uno dei metodi per arginare i contagi è usare i dispositivi di protezione individuale. Anche su questi le notizie false si sprecano, come ad esempio che l’utilizzo prolungato della mascherina chirurgica favorisca l’intossicazione da CO2, così come indossare più mascherine nello stesso momento non è utile perché, unitamente a queste, è necessaria un’adeguata igiene personale e una distanza interpersonale di almeno un metro. 
mascherina
Mascherine
Per quanto riguarda la trasmissione del virus da animale a uomo, non ci sono conferme scientifiche circa la contagiosità di cani, gatti o zanzare. É sicuramente necessaria una costante igiene dei propri animali domestici, ma il Ministero della Salute assicura che loro non rappresentano un veicolo di trasmissione del nuovo coronavirus. Così come per gli alimenti: il pane fresco e le verdure non possono trasmettere il virus, perché, si legge nel sito del Ministero della Salute: “La trasmissione del SARS-CoV-2 avviene prevalentemente mediante il contatto interumano tra persona e persona attraverso l’inalazione di micro-goccioline (droplets)”.  In conclusione, per non aggravare ancor di più il delicato periodo storico in cui viviamo, è essenziale cercare conferma di tutte le notizie che leggiamo, approfondendole tramite i canali ufficiali degli esperti del settore, come il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e tutti i professionisti sanitari, fonti primarie per quanto riguarda la salvaguardia della salute dell’uomo.  Leggi anche il nostro articolo sul nuovo vaccino Moderna
Covid-19, prime dosi del vaccino Moderna. Verso la proroga dello stato di emergenza
Marco Lacava Fonte: Ministero della Salute Fonte immagini: Pexels e Pixabay ©2021 Radio Wellness®