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Coronavirus, nuovo Dpcm. Sì alle mascherine all’aperto. Veneto apripista per i test rapidi a scuola

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6 ottobre 2020- Attesa per le misure anti coronavirus inserite nel nuovo Decreto che il Consiglio dei ministri potrebbe votare già stasera. Verso l’obbligo di usare le mascherine all’aperto.
Mascherine all’aperto per arginare i contagi da coronavirus
Da indiscrezioni sembra che non si arriverà alla chiusure per ristoranti, bar e locali e nemmeno alla chiusura anticipata come invece sta succedendo in Francia e Inghilterra. Pare invece confermata l’introduzione dell’obbligo delle mascherine all’aperto. Al vaglio l’imposizione di un numero massimo di 20 persone nelle feste private e in occasione di eventi e cerimonie. Questo perché i contagi in questo momento si moltiplicano soprattutto nelle famiglie e negli incontri tra amici, parenti e conoscenti. Per ora, nessuna nuova stretta alle attività produttive. E’ in sostanza quanto prevederà il nuovo Dpcm sul Covid, secondo quanto avrebbero riferito i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia alle Regioni, i Comuni, le Province. I ministri hanno ribadito un percorso di massima condivisione in ogni passaggio: ci si tornerebbe a confrontare se in futuro si rendesse necessaria una stretta agli orari di apertura dei negozi o ad altre attività, ma il nuovo Dpcm, hanno spiegato i ministri, non prevederà nessuna limitazione in tal senso. Le nuove misure dovrebbero avere una durata di trenta giorni. Per quanto riguarda lo stato di emergenza l’orientamento resterebbe quello di prorogarlo al 31 gennaio 2021. Poi si procederà, come nella prima fase dell’epidemia, con l’aggiornamento periodico dei Dpcm.
“Chiusure selettive” anti-coronavirus
In caso di un pericoloso aggravamento dei contagi da Covid 19 il Governo potrebbe optare per delle “chiusure selettive” di alcuni settori e misure di distanziamento sociale. Questo nel caso la situazione si aggravasse al punto da raggiungere livelli di guardia in termini di ricoveri ospedalieri. Il Governo esclude nuovi lockdown ma è necessario evitare l’aumento dei contagi, questa l’indicazione che arriva da fonti ministeriali.
dispositivi di sicurezza
Usare i dispositivi di sicurezza è fondamentale
Contagi da coronavirus a scuola 
Intanto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina fa il punto a due settimane dall’apertura delle scuole. “La scuola non ha avuto un impatto su aumento contagi se non residuale: nelle prime due settimane il personale docente contagiato è lo 0,047 per cento del totale, gli studenti lo 0,021 per cento, personale Ata 0,059%. I contagi nelle scuole sono casi sporadici e sono stati contratti per lo più fuori dalle scuole. E’ convinzione di tutti che serve molta più prudenza “, queste le dichiarazioni della ministra. “Restiamo molto prudenti ma al momento i dati sono positivi e questo ovviamente è confortante per tutti”.
scuola
Le scuole sorvegliate speciali
Test rapidi anti-coronavirus a scuola
E proprio nelle scuole arrivano i test rapidi, molto simili a quelli tradizionali ma con un referto pronto in 15-20 minuti e anche quelli salivari per i bambini più piccoli perché meno invasivi. Si tratta di test meno affidabili rispetto al tampone tradizionale ma che serviranno per uno screening di massa. E’ il Veneto la regione capofila in questo senso, dove si vorrebbe estenderne l’uso anche ai medici di famigli e ai pediatri, ma anche nel Lazio e in Campania sono in arrivo un milione di test salivari in ciascuna regione. Leggi anche il nostro articolo sui test rapidi e ascolta l’intervista all’ideatore del test veloci, dott. Roberto Rigoli
Test rapido Covid-19: indispensabile per le scuole. “Il virus in autunno? Difficile dire come si comporterà“
Redazione Fonte: Ansa Fonte immagini: Pixabay