Coronavirus, al lavoro la task force di Colao
E’ previsto per oggi il nuovo incontro del gruppo di lavoro diretto dall’ex AD di Vodafone. Obiettivo: proporre modelli per la ripresa delle relazioni sociali, oltre che per il lavoro. Il governo pensa ai comparti produttivi, al turismo e alla scuola. Entra nel vivo il lavoro del gruppo di 17 esperti che compongono la task force guidata da Vittorio Colao presentata sabato scorso dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Già oggi è prevista una riunione alla presenza del premier per iniziare a valutare modelli e soluzioni per la “fase 2” di convivenza col virus, a partire da una spinta all’uso di tecnologie e di app sul modello di quelle sperimentate in paesi come la Corea. “Non trascureremo i più fragili che oggi vivono ancora più disagio. E dopo la fase di ripartenza, dovremo offrire una visione nuova al Paese”, dice Filomena Maggino, a capo della Cabina di Regia Benessere Italia e membro della task force.
Alcuni settori produttivi in particolare premono per ripartire, come la moda. Per il comparto si stanno valutando sblocchi mirati.
Ma nel governo sono numerosi i “no” ad allentare le misure di contenimento, mentre per le scuole, come ha accennato il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, appare ogni giorno più probabile che se ne riparli a settembre, peraltro con l’adozione di misure di sicurezza di cui si stanno valutando fattibilità e costi.
Uno degli argomenti all’ordine del giorno è anche il turismo per l’estate in arrivo. Il timore è quello delle spiagge chiuse mentre gli operatori si chiedono come poter adottare le misure per il distanziamento in spiaggia.
Intanto però bisognerà capire come tornare a lavorare. A partire dai rischi che potrebbero sorgere nell’ora di punta, se tutti torneranno a prendere insieme metro e autobus: ecco perché la ministra Paola De Micheli ipotizza un mix di smart working e di orari flessibili, a partire dagli uffici pubblici, per scaglionare gli ingressi al lavoro.
Intanto sono arrivati ieri i 38 medici e infermieri che il Ministero della Salute di Cuba ha destinato al Piemonte, accogliendo la richiesta formulata nelle scorse settimane dal presidente della Regione.
Per il decimo giorno consecutivo cala il numero dei malati di Covid-19 nelle terapie intensive e si allenta la pressione sulle strutture ospedaliere. E frena anche l’incremento generale dei contagi. La curva epidemica in Italia continua ad evidenziare dei “segnali positivi” che però devono “ulteriormente consolidarsi”. La parola d’ordine è dunque ‘cautela’ poichè, avvertono gli scienziati, siamo ancora nella fase 1 e la prudenza deve essere massima proprio in vista della fase 2 che verrà avviata gradualmente. Ad oggi, ha sottolineato il ministro della Salute Roberto Speranza su Facebook, “dobbiamo essere consapevoli che i sacrifici che stiamo facendo hanno salvato la vita a tantissime persone e permesso al nostro Servizio Sanitario di curare chi è malato”. Redazione
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