Tra i numerosi danni alla salute provocati dall’inquinamento da polveri sottili, gli esperti parlano anche di congiuntivite da inquinamento
Le polveri sottili provocano inaridimento del film lacrimale con conseguente arrossamento e secchezza dell’occhio. Tra i sorvegliati speciali i bambini, maggiormente esposti all’inquinamento stradale perché di bassa statura.
Secondo Paolo Nucci, Professore ordinario presso l’Università Statale di Milano e Direttore Oculistica dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, nell’ultimo periodo, nel capoluogo lombardo, sono aumentati notevolmente gli accessi presso gli ambulatori oculistici pediatrici a causa di una tendenza compulsiva ad ammiccare (strizzare spesso gli occhi) da parte dei giovani pazienti. Tra le anomalie rilevate dagli oculisti, un’insolita fragilità del film lacrimale.
Oltre agli accorgimenti di ordine pubblico che riguardano la regolamentazione del traffico e il lavaggio delle arterie frequente delle arterie più trafficate, specialmente nei periodi di piogge scarse, il prof. Nucci consiglia di lavare gli occhi dei bambini con appositi colliri che possano ripristinare il film lacrimale.
No ad acqua e soluzione fisiologica che avrebbero l’effetto di diluire la lacrima, disperdendo enzimi, proteine e altre sostanze protettive.
Tipi di congiuntivite
Questo tipo di infiammazione può essere sia di origine virale che di origine batterica e richiede il consulto dello specialista nel 70% dei casi. L’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid) sottolinea come solo una corretta diagnosi permetta di ricevere il trattamento idoneo, evitando complicazioni gravi che possono portare anche a danni strutturali all’occhio.

Congiuntivite virale
Con un rischio di trasmissione del 50%, la congiuntivite infettiva più comune è la congiuntivite virale. Questa colpisce generalmente la popolazione adulta e si presenta prevalentemente in estate. I sintomi avvertiti nella maggior parte dei casi sono bruciore e fotofobia. Primo responsabile è l’Adenovirus (90% dei casi), un virus che spesso colpisce altre parti dell’organismo, in particolar modo le vie respiratorie, dando vita a ulteriori sintomi come mal di gola, rinite, tosse e ingrossamento linfonodale.
A provocare la congiuntivite virale può, inoltre, essere l’Herpes Simplex (1,3%-4,8% dei casi) che attacca un solo occhio e si associa ad herpes labiale. A seguire Herpes Zoster e Molluscum Contagiosum: il primo coinvolge il nervo trigemino, mentre il secondo è spesso associato a congiuntivite follicolare con lesioni alla palpebra. In entrambi i casi, le complicanze possono essere gravi come danni alla cornea e uveite.
Quali sono i trattamenti?
Sebbene non esista nessun trattamento ad hoc, l’uso di antivirali topici o sistemici può rivelarsi utile per impedire complicanze. Impacchi freddi, lacrime artificiali e antistaminici topici alleviano la sintomatologia. Bisogna inoltre ricordare di utilizzare asciugamani e salviette personali per non favorire la trasmissione dell’infezione.
Congiuntivite batterica
La congiuntivite batterica colpisce in modo particolare i bambini: si stima, infatti, che nel 50%-75% dei casi siano i piccoli pazienti ad esser vittima di questa fastidiosa infezione. Se la congiuntivite virale ama il clima estivo, quella batterica tende a presentarsi prevalentemente nel periodo tra dicembre e aprile. Una secrezione purulenta appiccicosa e sensazione di corpo estraneo nell’occhio sono i sintomi che la caratterizzano.
Nei bambini, i principali batteri responsabili sono Haemophilus influentiae (29% dei casi) e Streptococcus pneumoniae (20%). Anche gli adulti possono essere colpiti da questa forma di congiuntivite infettiva che, in questi soggetti, è causata prevalentemente da Staphylococcus aureus, a cui seguono Streptococcus pneumoniae e Haemophilus influentiae. Inoltre, una scarsa produzione lacrimale, traumi, condizioni di immunodepressione sono tutti veri e propri fattori di rischio per l’insorgenza della congiuntivite batterica. A rappresentare il veicolo principale di trasmissione dell’infezione sono le mani che, se non lavate accuratamente e frequentemente, spalancano le porte a germi e batteri. Una volta diagnosticata, la congiuntivite batterica va trattata tempestivamente con un collirio antibiotico.

Congiuntivite iperacuta
Esiste poi la congiuntivite batterica iperacuta, un’infezione a esordio improvviso che progredisce fino alla perforazione della cornea. Causata spesso da Chlamydia o Neisseria Gonorrhoeae, malattie sessualmente trasmesse che possono diffondersi anche all’occhio, la congiuntivite batterica iperacuta è caratterizzata da un’abbondante secrezione purulenta, visione diminuita, dolore e linfoadenopatia.
Congiuntivite allergica non infettiva
Non si parla di contagio, invece, nel caso di congiuntivite allergica. Di natura non infettiva, dunque, questa forma di congiuntivite è dovuta alla risposta infiammatoria della congiuntiva ad allergeni presenti nell’ambiente. Si tratta della forma più frequente di congiuntivite che, nel periodo compreso tra fine marzo e settembre (quando i pollini aumentano la loro concentrazione nell’aria), arriva a colpire fino al 40% della popolazione. Sintomo principale è il prurito che si manifesta intensamente insieme all’arrossamento degli occhi. I fastidi agli occhi possono inoltre essere associati a naso che cola, starnuti e, a volte, febbre.
Il problema, in genere, scompare evitando il contatto con la sostanza scatenante e utilizzando lacrime artificiali. Nelle manifestazioni più importanti, è opportuno somministrare un collirio antistaminico e farmaci corticosteroidei.
Si raccomanda particolare attenzione ai portatori di lenti a contatto nonché ai pazienti che, di recente, sono stati sottoposti ad intervento di estrazione di cataratta.