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Cefalea, ne soffre 1 persona su 10. Cause, prevenzione e rimedi

Cefalea, è tra le 20 patologie più invalidanti in età lavorativa. Cure e rimedi per superarla

Inizia con un dolore lieve e appena accennato, per diventare spesso insopportabile. E’ la cefalea, che può manifestarsi in modo diverso, a seconda dei soggetti e delle caratteristiche della patologia.

La cefalea, sintomi e fattori che ne provocano l’insorgenza

Non è mai unica la causa del mal di testa: si tratta, infatti, di una condizione multifattoriale, ovvero dove entrano in gioco elementi genetici, anatomici, sociali e ambientali, che ne stimolano l’insorgenza.

Solitamente, i fattori che possono scatenare attacchi di cefalea sono molteplici e variano da persona a persona. Tra i principali si segnalano:

  • fattori ambientali;
  • alterazioni del sonno;
  • variazioni/fattori ormonali.


Vi sono, poi, degli stimoli specifici come lo stress, la caffeina o altri alimenti poco o per nulla tollerati dalle persone, fino ad arrivare alla postura scorretta, che determina un dolore molto forte, in zone specifiche della testa e del collo molto sensibili al dolore.

Questa forma di mal di testa viene, quindi, classificata a seconda delle sue caratteristiche: intensità, durata e sede.

L’alimentazione è importante nella prevenzione della cefalea

I principali tipi di cefalea

Intensiva, è la più frequente in assoluto ed è caratterizzata da un mal di testa continuo, spesso localizzato in entrambi i lati della testa, di intensità lieve, associata a una sensazione di tensione muscolare alle tempie.

Spesso si attenua durante il sonno, ma può ripresentarsi al risveglio, con un andamento fluttuante, spesso legato direttamente al livello di ansia o di stress del momento.

Il dolore o il senso di tensione possono, quindi, essere avvertiti fino ai muscoli delle spalle e alla mandibola, con una certa variabilità da individuo a individuo. Purtroppo, molte persone che ne soffrono descrivono anche uno stato di malessere generalizzato, debolezza, mancanza di concentrazione o addirittura depressione. Per questo può essere una condizione spesso limitante sul piano lavorativo, sociale e affettivo.

Emicrania, anch’essa molto frequente, caratterizzata da un dolore intenso e pulsante. La frequenza è molto variabile: da pochi episodi all’anno a 2-3 attacchi alla settimana. 

Colpisce un solo lato della testa (anche se a volte comprende entrambi i lati) e coinvolge, generalmente, la fronte e la tempia. Il dolore, di solito, peggiora con il movimento, compromettendo le attività quotidiane.

Gli attacchi vengono scatenati da diversi stimoli o situazioni: alimentari (come l’alcool), ormonali (come il ciclo mestruale), stress, variazioni meteorologiche, traumi, sforzi, stimoli sensoriali (luci o odori intensi e ambienti rumorosi), altitudine, febbre, posture scorrette e farmaci.

A grappolo, è il mal di testa più grave, ma anche quello più facilmente riconoscibile. È una cefalea molto dolorosa. I pazienti, soprattutto uomini in questo caso, riferiscono una sofferenza enorme, con agitazione e nervosismo.

L’attacco ha una durata breve, coinvolge quasi sempre un solo lato della testa ed è sempre associato a problemi oculari e nasali. L’assunzione di alcolici rappresenta un importante fattore che può scatenare le crisi.

Il riso è tra gli alimenti consigliati per prevenire il mal di testa

Cefalea e alimentazione, cosa preferire e cosa evitare

Non è impossibile prevenire gli attacchi di mal di testa, agendo direttamente sullo stile di vita. In particolare, secondo la Fondazione Umberto Veronesi, vino e alcolici contengono sostanze che scatenano il mal di testa.

Altrettanto il fumo diminuisce l’apporto di ossigeno all’organismo, favorendo la vasodilatazione, spesso responsabile degli attacchi.

Vanno evitati cibi difficili da digerire, come agrumi, cipolle, crauti, olive in salamoia, frutta secca, pane e pizza caldi, banane mature, cioccolato, fritti, caffè, tè, pesce secco. Altrettanto vale per latte, yogurt e panna, che andrebbero consumati con moderazione.

Mentre aiutano a prevenire il mal di testa cibi come pane, pasta e riso integrali, frutta e verdura fresche, legumi, pesce e carne freschi, succhi, spremute e centrifughe.

Leggi anche il nostro articolo “Cellule staminali e alimentazione, uno studio dell’Università di Padova”

Fonte immagini: Pexels