La Siprec, Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare, lancia l’allarme: peggiorano gli stili di vita e aumentano (+25%) le patologie, specie nei pazienti che hanno avuto il Covid-19
Preoccupazione crescente per i dati relativi alle patologie cardiovascolari negli ultimi due anni. La pandemia, infatti, ha modificato in peggio gli stili di vita e ha ridotto controlli e monitoraggi, tendenze che hanno provocato un incremento nelle patologie cardiovascolari.
“Necessario riprendere i regolari controlli”– ci ha detto il prof. Giulio Nati, medico di medicina generale e membro del Comitato Scientifico di Siprec, Società italiana per la prevenzione cardiovascolare.
Ascolta l’intervista integrale al prof. Nati nell’intervista qui di seguito:
La prevenzione cardiovascolare rappresenta una delle strategie di maggiore successo nella medicina, sebbene sia stata messa a dura prova dalla pandemia.
“La frenata imposta dal Covid-19 ha avuto gravi conseguenze – sottolinea il Prof. Massimo Volpe, Presidente SIPREC – I dati del 2021, ancora provvisori, mostrano già una riduzione delle prestazioni cardiologiche di circa il 20%. Anche l’impiego di molti farmaci cardiovascolari, come si evince da numerose analisi, ha mostrato una stazionarietà o un arretramento.
Ma l’elemento a cui bisogna prestare maggiore attenzione è che nei soggetti colpiti dal Covid si è riscontrato un aumento del 20-25% di tutte le malattie cardiovascolari, come aritmie, infiammazioni di miocardio e pericardio, cardiopatia ischemica, ictus cerebrale, malattie a carattere trombo-embolico. Questo è stato riassunto molto bene in un articolo pubblicato recentemente su Nature Medicine con dati molto solidi ottenuti negli Stati Uniti.
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L’evidenza emerge sia su una popolazione coeva senza infezione da Covid che in rapporto a una popolazione del 2017 analoga per caratteristiche. Questo aumento del 22-23% riconducibile al Covid è trasversale ed è destinato a differenziare sia chi ha avuto il Covid da chi non lo ha avuto che questa epoca da quella precedente”.
Secondo la SIPREC in ambito di prevenzione cardiovascolare vi sono tre priorità emergenti da cui è necessario ripartire. “Anzitutto – evidenzia il Prof. Volpe – si deve attribuire maggiore importanza a sovrappeso e obesità nella determinazione delle malattie cardiovascolari, fattori di rischio finora sottovalutati, tanto che il Documento che la SIPREC presenterà in occasione della Giornata verterà proprio su questo.

Un secondo elemento è l’aderenza, non solo alle terapie, ma anche allo stile di vita: se non si convincono le persone che è necessario mantenere un’alimentazione corretta e varia, non fumare, fare attività fisica, si rischiano grandi danni.
Proprio su questo punta la prevenzione, che si rivolge sia alla classe medica che agli individui sani che nel corso della loro vita rischiano una di queste patologie, che restano la prima causa di ospedalizzazione. Il terzo punto è quello delle vaccinazioni, finora mai sufficientemente considerate come interventi di prevenzione cardiovascolare: tuttavia, sia quella antinfluenzale che quella contro il Covid si sono rivelate importanti per ridurre l’impatto su affezioni del cuore e dei vasi a carattere trombotico, tromboembolico o infiammatorio”.

Tra gli insegnamenti tratti dalla pandemia vi è l’uso delle nuove tecnologie, che proprio nella prevenzione cardiovascolare propongono alcune importanti potenzialità. “La telemedicina permette di controllare a distanza parametri come la pressione arteriosa o i principali esami di laboratorio che condizionano le malattie cardiovascolari, come la glicemia nel diabete o ipercolesterolemia e ipertrigliceridemia nelle malattie a carattere aterosclerotico, o ancora gli stili di vita del paziente che possono essere influenzati” conclude il Prof. Volpe.
Ripartiamo dai controlli e dai corretti stili di vita, è la strada giusta!
Fonte: ufficio stampa Diessecom
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