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Capsulite adesiva, la “spalla congelata”: come riconoscerla e curarla

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La capsulite adesiva è una delle patologie che possono colpire la spalla, l’articolazione più mobile  e  tra le più complesse del nostro apparato muscolo scheletrico. Si tratta di una malattia infiammatoria molto dolorosa che provoca rigidità e una significativa disabilità

Colpisce maggiormente la fascia di età tra i 40 e i 65 anni. Il trattamento consiste prevalentemente in un percorso di riabilitazione, di fisioterapia ed è possibile arrivare ad una guarigione completa.

Il dolore alla spalla è molto diffuso e spesso i sintomi delle patologie che colpiscono questa complessa articolazione sono molto simili, ma è possibile fare una distinzione e individuare il disturbo per curarlo efficacemente. Che cosa succede alla nostra spalla quando subentra una capsulite adesiva? Ne abbiamo parlato con il dott. Mattia Salomon, fisioterapista, specialista in riabilitazione dei disordini muscolo scheletrici e vicepresidente del Gruppo di Terapia Manuale GTM dell’ Associazione Italiana di Fisioterapia AIFI.

“La capsulite adesiva – ci spiega il dott. Salomon – è una patologia molto particolare che aggredisce l’articolazione della spalla. Si tratta di un processo infiammatorio la cui causa  ad oggi è incerta e solo parzialmente chiara alla nostra conoscenza. Un’infiammazione prolungata di tutte le strutture che avvolgono la scapola e l’omero, le due ossa principali , diventano piano piano più rigide e meno estensibili. Un’ iniziale infiammazione si moltiplica fino a determinare una vera e propria fibrosi della capsula: dobbiamo immaginare un grandissimo foglio che avvolge la nostra articolazione che la rende stabile e mobile allo stesso tempo, una patologia aggressiva che si sviluppa nel tempo e che provoca molto dolore e un ‘importante disabilità dei pazienti che ne soffrono.

Capsulite adesiva, dolorosa e poco frequente

” Si tratta di una patologia non così rara ma nemmeno molto diffusa – chiarisce Salomon – . Da alcuni studi di ricerca clinica emerge un coinvolgimento della popolazione che va dall’1 al 4%. Tenendo conto del macroambito di tutte le patologie della spalla che è la terza ragione per cui un paziente si rivolge ad un professionista della salute, all’interno dei disordini muscolo scheletrici preceduto dal mal di schiena e dal mal di collo, la condizione della spalla congelata è rara, ma non va sottovalutata in quanto, colpisce una fascia di età tra i 40 e i 65 anni di età.

Le cause

“Circa le cause, ad oggi non siamo in grado di dare una spiegazione scientifica esauriente, spesso si parla di una forma idiopatica, ovvero senza una causa effettiva. Colpisce maggiormente- soggetti con disfunzione della tiroide, diabetici sia in fase pre-clinica che in fase  clinica effettiva; studi scientifici confermano che nei pazienti che presentano malattie dismetaboliche aumenta la probabilità di sviluppare questa patologia. Quello che sappiamo è che un insieme di fattori di tipo infiammatorio aggrediscono l’articolazione in maniera spontanea e scatendando una reazione a catena che porta a questa importante disabilità con dolore “.

I dolori della spalla sono quasi tutti uguali… i segnali della capsulite

“La capsulite adesiva è una patologia abbastanza subdola. Molto spesso, soprattutto all’inizio, può essere confusa con un disordine più noto e frequente come la tendinopatia di spalla. Sentiamo spesso parlare di tendinite del sovraspinato, tendinosi del capolungo del bicipite, patologie tendenzialmente da sovraccarico  o di tipo degenerativo che colpiscono con maggiore frequenza le spalle e sono caratterizzare da una prima fase dolorosa, anche di notte e perdita di forza.

Nella fase iniziale, la spalla congelata è esattamente sovrapponibile a questo quadro. Le differenze consistono nel sintomo, quando il dolore si protrae ben oltre le 6-8 settimane. Come riconoscerla? Oltre al dolore di tipo meccanico si associa quello tipico del movimento della spalla in una certa direzione o durante il compimento di uno specifico gesto e quando diventa persistente a riposo, di notte , con scarsa risposta alle terapie antinfiammatorie. Altra caratteristica della c.a e una fase di rigidità prevalente con conseguente perdita dei movimenti attivi e passivi della spalla nel piano dello spazio.

Come si arriva ad una diagnosi?

“L’iter diagnostico è abbastanza complesso. Si arriva ad una diagnosi tardivamente quando la patologia è conclamata e il paziente presenta un’importante restrizione di movimento. Alcune informazioni si ottengono dalla raccolta dei dati clinici: segni e sintomi del paziente associati ai risultati di alcuni test manuali per verificare la perdita di capacità di movimento. Una recente pubblicazione dimostra che un paziente che manifesta problemi di rotazione, inquadrato storia clinica come quella che abbiamo descritto, rientra in un profilo di spalla congelata. Nella diagnosi alcuni esami strumentali possono essere molto utili nell’orientamento e nell’individuazione della malattia attraverso un meccanismo di esclusione diagnostica.”

Come si sblocca una spalla congelata?

” Il trattamento richiede multidisciplinarietà. La capsulite adesiva deve essere curata da un team di professionisti, è fondamentale la collaborazione tra il clinico ortopedico e il fisioterapista. Nella nella prima fase è importante riuscire a neutralizzare il dolore con un infiltrazione di cortisone, il nostro estintore più potente per provare a spengere e ad interrompere il processo di infiammazione all’interno della spalla. Nel passaggio successivo è di fondamentale importanza che scatti un’alleanza tra paziente e il fisioterapista che interviene con specifiche tecniche manuali al fine di rieducare l’arto attraverso una pianificazione di esercizi. Ci vuole molto tempo e pazienza. La riabilitazione fa guadagnare progressivamente la mobilità perduta e “insegna”  alla spalla, che ha dimenticato la motilità, i movimenti più corretti, come recuperare la forza e una completa mobilità. Il recupero è lungo, si va dai 12 ai 18 mesi”.

La spalla congelata si tratta con un percorso di fisioterapia
La terapia comprende un percorso di riabilitazione

La guarigione

Si può guarire, la prognosi è lunga ma i risultati sono sempre prossimi all’ottimo recupero. E’ possibile che durante il percorso di riabilitazione il paziente possa essere colto da un senso di frustrazione, soprattutto all’inizio quando la spalla è molto dolente e non ci permette di dormire: ansia e preoccupazione sono i primi nemici. Il paziente non deve preoccuparsi se nei primi mesi di di fisioterapia non vede grandi risultati, la risposta meccanica dei nostri tessuti è soggettiva. Servono pazienza e fiducia, una buona disciplina e una costanza nel seguire le indicazioni dei medici”.

La spalla congelata si può curare
La capsulite adesiva si può curare

Fonte immagini: Pixabay