I bambini obesi sono più vulnerabili a Covid-19. Nuovi studi confermano infatti che per un bambino obeso il rischio di avere forme gravi di questa malattia è quasi tre volte superiore rispetto ad un bambino normopeso. A lanciare l’allerta è la Società italiana di pediatria (Sip) in occasione della Giornata mondiale dell’obesità.

Con il 9,4% dei bambini obesi e il 20,4% in sovrappeso, l’Italia è al 4° posto in Europa, dopo Cipro, Grecia e Spagna, tra i Paesi con i più alti valori di eccesso ponderale nell’infanzia.
Sovrappeso e rischio di malattie
L’attuale pandemia ci ha fornito ulteriori conferme di quanto obesità e malattie croniche non trasmissibili (come patologie cardiovascolari, respiratorie, diabete, tumori) rappresentino il principale fattore di rischio per forme più gravi di Covid-19, sia in età adulta che in età pediatrica.
A confermarlo uno studio multicentrico appena pubblicato sul Journal of Pediatrics nel quale sono stati analizzati i dati di 281 pazienti pediatrici ricoverati per coronavirus. Gli autori hanno rilevato che anche in età pediatrica l’obesità e la presenza di ipossia (carenza di ossigeno) rappresentano cause di aumento della gravità dei sintomi respiratori.
“Per un bambino obeso, rispetto ad un bambino senza comorbilità – ha detto Annamaria Staiano, vicepresidente Sip – il rischio relativo di sviluppare una forma grave di Covid-19 è pari a 2.87 confermando l’ipotesi che l’obesità rappresenta un importante fattore di rischio per manifestazioni cliniche più severe.
Urgono – avverta la vicepresidente Staiano – politiche sociali per contrastare l’epidemia di obesità sin dall’infanzia”.
Politiche sociali adeguate per contrastare il sovrappeso nel bambini
E’ dimostrato infatti che il supporto delle politiche sociali per l’infanzia (es. asili nido, assegni familiare, detrazioni fiscali) sia in grado di determinare una riduzione nella prevalenza di obesità infantile. Infatti, analizzando i dati raccolti nel quinquennio 2000-2015 è emerso che un incremento medio delle spese annue dedicate all’infanzia pari a 100 dollari per bambino era associato ad una riduzione nella prevalenza di obesità infantile di 0.6 punti percentuale nelle femmine e 0.7 punti percentuale nei maschi.
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Fonte: Ansa
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