La nicotina in sé, si sa, crea dipendenza, ma siamo sicuri che l’effetto sia uguale per tutti?
Uno studio condotto dalla Medical University of South Carolina, pubblicato su Nicotine & Tobacco Research, avrebbe rilevato che le donne hanno il 31% in meno di probabilità di smettere di fumare, dovuto in parte a reazioni differenti nell’uso della terapia alternativa alla nicotina, che sembrerebbe essere più efficace negli individui di sesso maschile.
L’idea del “fumare una sigaretta” appare a priori diverso a seconda che sia un uomo o una donna, afferma lo studio, in quanto la donna ricondurrebbe la sigaretta non solo ad un vizio o ad una semplice pausa, ma ad una “soluzione” per ridurre stress e ansia.
“La ricerca – afferma l’autore senior Kevin M. Gray – ci aiuta a capire cosa spinge verso il fumo e ciò che realmente può creare ostacoli al trattamento che non pensavamo esistessero. Se fumare riguardasse solo la nicotina, tutti reagirebbero bene alla terapia sostitutiva, ma il discorso è più complesso di così: più in profondità andremo, maggiormente saremo in grado di creare i giusti tipi di trattamento per ciascun individuo”.(fonte ANSA)
Sembrano dunque più complessi i fattori che portano un individuo ad essere particolarmente attirato dal tabagismo, ma, dai primi risultati della ricerca, si può affermare che per quanto riguarda il contesto femminile, è utile porre un occhio di riguardo ai fattori che principalmente inducono allo stress e quindi all’uso più frequente delle sigarette.
Redazione
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