Parlare di autonomia per le persone con autismo è possibile. Da 12 anni l’Associazione Diesis raccoglie la sfida dell’integrazione sociale e lavorativa di giovani con autismo a medio e alto funzionamento o con sindrome di Asperger. Un impegno forte che ha dato una prospettiva nuova a tanti ragazzi e famiglie
Sperimentando una didattica diversa, capace di valorizzare i punti di forza e le abilità (tipiche delle persone con autismo: elaborazione visiva, associazioni concrete, memorizzazione) le persone sono state spinte insieme a generalizzarle ad altre situazioni e a diventare consapevoli di possederle. Da qui è iniziata l’esperienza di Diesis che prosegue ancora oggi.
Ascolta l’intervista integrale a Federica Cantrigliani, psicologa, coordinatrice delle attività psicoeducative in Diesis.
“Uno degli obiettivi dell’associazione è di rendere indipendenti le persone con autismo – ha detto l’esperta. Aiutiamo le persone a costruire un progetto di vita lavorando sulla loro autenticità. L’autismo non è una patologia ma lo vediamo come un colore, tra tutti quelli che conosciamo. Oggi Diesis conta una sessantina di soci. Per loro prepariamo dei percorsi ludici, sociali, con momenti di osservazione per poi valutare eventuali inserimenti lavorativi”.

Le persone che frequentano l’associazione sperimentano anche la vita in autonomia, per capire cosa significa gestire la casa, cucinare, decidere con un gruppo di persone cosa fare nel tempo libero.
“Noi siamo anche di sostegno alle aziende quando vi sono inserimenti di ragazzi. L’obiettivo chiaro è quello dell’indipendenza”.
Prossimi passi di Diesis
Sono ancora tanti i progetti da portare avanti per Diesis: per il tempo libero come uscite di trekking, e poi progetto Cresco per lavorare sull’autonomia abitativa. Altro obiettivo importante è quello sempre legato alle autonomie nelle relazioni”.
Cos’è la Sindrome di Asperger
La sindrome di Asperger, così come l’autismo ad Alto Funzionamento (una parte del mondo scientifico li considera del tutto assimilabili), si configura come un disturbo pervasivo dello sviluppo che interessa le aree cerebrali relative all’interazione sociale reciproca, all’abilità di comunicare idee e sentimenti e alla capacità di stabilire relazioni con gli altri.
Gli ‘Aspie’ non presentano ritardi mentali, anzi spesso hanno un’intelligenza superiore alla media. Manifestano caratteristiche ricorrenti, anche se non necessariamente sempre tutte presenti:
- tendenza a isolarsi
- mancanza o grossa difficoltà di interazione con gli altri
- comunicazione non verbale inadeguata: gestualità carente
- mancanza di contatto oculare
- postura rigida
- bassa tolleranza del contatto fisico
- difficoltà a comprendere e condividere le emozioni altrui
- particolare stile cognitivo che utilizza propri schemi di apprendimento
- disturbi sensoriali; ad esempio, sensibilità ai rumori o alle luci troppo forti
- attitudine a dedicarsi in modo intensivo a uno o più campi di interesse.
L’adolescente ‘Aspie’ non capisce le logiche di gruppo e le dinamiche relazionali dei coetanei, così tende a isolarsi e non di rado diviene preda di depressione o vittima di bullismo. Solo un supporto adeguato potrà fare di lui/lei un/a adulto/a in grado di fare scelte autonome e trovare così il proprio posto nel mondo.
I giovani adulti hanno difficoltà a gestire il loro quotidiano, vivere in modo autonomo e trovare un lavoro adeguato. E questo anche se i loro talenti sono numerosi e importanti: se conosciuti e indirizzati nel modo giusto potrebbero fornire contributi di grande valore e importanza. (fonte: associazionediesis.org)
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