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Attenzione a come ci spalmiamo la crema: farlo in maniera errata potrebbe aumentare il rischio di scottature

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Spalmarsi la crema in maniera frettolosa e non nelle giuste dosi, riduce la sua protezione dai raggi UV. Tutto ciò, è stato dimostrato da uno studio di alcuni ricercatori del King’s College di Londra, i quali hanno condotto degli esperimenti su alcuni volontari che utilizzavano la stessa crema, ma in diverse quantità. In base ai parametri dei produttori, per ottenere il valore di protezione indicato sulle confezioni, 18l’applicazioni doveva essere di 2mg di prodotto per centimetro quadrato di pelle. Il suggerimento finale, dopo lo studio, è quello di utilizzare creme solari con un fattore di protezione di almeno 30 o 50, evitando dunque, quelle a protezione inferiore. Tuttavia, non esiste alcuna crema che riesca a bloccare il 100% della radiazione Uvb, come ricordano gli esperti dell’American Academy of Dermatology. È buon regola dunque, non esporsi al sole a lungo e soprattutto nelle ore più calde, al fine di evitare scottature, eritemi o peggio, patologie della pigmentazione. In generale, durante la giornata, le creme tendono a sparire, un po’ perché vengono assorbite dalla pelle, un po’ per via di bagni e sudorazione: per questo motivo, gli esperti raccomandano una nuova applicazione in media ogni paio d’ore, senza dimenticare nessuna zona del corpo. Redazione   ©2019 RadioWellness®