Durante la IV edizione di Asma Zero Week saranno effettuate le consuete consulenze gratuite per i pazienti affetti da asma. Nel corso dell’evento, che si terrà dal 12 al 16 ottobre, si parlerà dell’importanza dei controlli preventivi e dei giusti approcci terapeutici. Inoltre, uno sguardo particolare alla correlazione tra asma e covid.
Sono circa 300 milioni le persone nel mondo che convivono con l’asma. In Europa circa 30 milioni di bambini e adulti di età inferiore ai 45 anni soffrono di questa malattia infiammatoria cronica delle vie aeree. Dispnea, sensazione di costrizione toracica, tosse e broncospasmo sono i sintomi principali che richiedono l’attenzione dello specialista.

Asma Zero Week, lo scopo
Asma Zero Week, un evento dedicato alle persone affette da asma, torna con la sua IV edizione dal 12 al 16 ottobre 2020 con lo scopo di spalancare le porte di oltre 40 centri specializzati in Italia. Promossa da FederASMA e ALLERGIE Odv – Federazione Italiana Pazienti, con il patrocinio della Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica (SIAAIC) e della Società Italiana di Pneumologia (SIP/IRS), e in partnership con AstraZeneca, l’iniziativa intende sensibilizzare i pazienti sull’importanza della prevenzione degli attacchi d’asma attraverso l’adozione di corrette strategie terapeutiche e informare l’opinione pubblica circa i possibili campanelli d’allarme e i rischi connessi alla loro sottovalutazione.
Asma Zero Week e prevenzione
“Nonostante le ben note e significative difficoltà legate all’emergenza sanitaria in corso – dichiara Laura Mastrorillo, Presidente FederASMA e ALLERGIE Odv – abbiamo fortemente voluto rilanciare questa importante iniziativa giunta ormai alla sua quarta edizione. Mentre continuiamo ad adottare le precauzioni per limitare il contagio COVID-19, non dobbiamo dimenticare che la prevenzione e la cura dell’asma restano fondamentali per i pazienti. Sentiamo infatti il dovere di far sì che tutte le persone che ne necessitino, ricevano e assumano una terapia di controllo adeguata e vengano monitorate periodicamente. Una corretta gestione della malattia, infatti, si traduce sia in miglioramento della qualità di vita dei pazienti sia in riduzione di morbosità, mortalità e costi del Sistema Sanitario Nazionale”.
Asma e covid-19
Nel corso della pandemia sono stati effettuati diversi studi sull’impatto del covid verso i pazienti asmatici. Dati interessanti arrivano dal Severe Asthma Network Italy che ha evidenziato come le persone con asma grave non siano ad alto rischio di contrarre l’infezione da covid-19 e di andare incontro a complicanze severe.
Alla base di questi incoraggianti risultati vi è la possibilità che l’impiego di corticosteroidi inalatori possa prevenire o mitigare lo sviluppo delle infezioni da coronavirus.
Asma e sport
Nel caso di un paziente particolarmente dedicato allo sporti, l’infiammazione è responsabile del broncospasmo indotto da esercizio fisico (exercise-induced bronchoconstriction, EIB). È stato infatti mostrato come la disidratazione delle mucose che si verifica a seguito dell’attività fisica provochi un aumento dell’infiammazione cellulare, determinando a sua volta una contrazione della muscolatura liscia dei bronchi e il restringimento delle vie aeree. Ecco dunque che risulta importante trovare un giusto equilibrio tramite una consulenza con il proprio specialista.

La gestione dell’asma inizia con l’identificazione dei fattori che l’innescano o aggravano. Fumo attivo e passivo, esposizione ad allergeni, inquinamento ambientale, o l’utilizzo di alcuni farmaci, possono tutti rappresentare fattori scatenanti di cui le persone che soffrono di asma devono essere a conoscenza. L’educazione appropriata del paziente e l’aderenza alle terapie giocano infatti un ruolo fondamentale nella prevenzione degli attacchi d’asma.
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Redazione
Fonte: ufficio stampa Gas Communication Fonte immagini: Pixabay, Pexels e FreePik ©2020 – Radio Wellness®