Un disturbo che può avere conseguenze anche severe: cosa fare se si soffre di apnee notturne
Le apnee notturne sono molto più diffuse di quanto si pensi, e possono ripercuotersi pesantemente sull’organismo di chi ne soffre. Per limitare le conseguenze, e in molti casi risolvere il disturbo con cure specifiche, è necessario rivolgersi ad uno specialista. Rosario Marchese Ragona, professore associato alla Clinica otorinolaringoiatrica dell’Università di Padova, spiega come si manifesta il disturbo e come affrontarlo.
Apnee notturne, un fenomeno diffuso
Questo disturbo colpisce 24 milioni di persone in Italia, e 12mln e 300mila in modo severo. Nella maggior parte dei casi, le persone affette non si accorgono di soffrirne se non in seguito al manifestarsi di alcuni sintomi, come la sonnolenza diurna, l’irritabilità, difficoltà nella digestione, e anche extrasistole.
Quando una persona inizia ad avere queste manifestazioni, si rivolge solitamente al proprio medico curante che, a sua volta, la indirizza verso una serie di esami specialistici per capire le cause dei sintomi. Ad evidenziare la presenza di un disturbo di OSAS (Sindrome delle Apnee Ostruttive nel sonno) è, solitamente, l’otorinolaringoiatra, che attraverso delle visite specifiche diagnostica il disturbo.

Apnee notturne: possono portare a conseguenze severe
“Questa sindrome può avere effetti pesanti sulla salute dell’organismo – spiega il professor Ragona -. Basti pensare che, chi soffre di questo disturbo, ha un rischio di infarto molto più elevato. Per questa ragione è bene, qualora si sospetti di respirare male durante la notte, rivolgersi al medico e procedere con una serie di indagini approfondite”.
L’OSAS è oggi riconosciuta come una delle cause più frequenti di eccessiva sonnolenza diurna, e come tale è individuata come fattore determinante in un rilevante numero di incidenti stradali e lavorativi.
La storia naturale dell’OSAS, se non diagnosticata precocemente e trattata, come per altre patologie croniche, è caratterizzata dall’aggravarsi del quadro clinico, anche a causa della comparsa contemporanea di sintomi diversi e frequenti.
La mancata diagnosi, e quindi del mancato trattamento di questa sindrome, hanno conseguenze pesanti sul piano sociale e sanitario:
- un diretto aumento della mortalità della popolazione affetta;
- un aumento dei costi sanitari;
- una perdita di produttività imputabile ad un aumento delle giornate di assenza dal lavoro e ad una performance lavorative ridotta;
- un maggior rischio di incidenti stradali ed infortuni sul lavoro.

Apnee notturne, alcuni accorgimenti
Fermo restando che questo disturbo si risolve con l’intervento di uno specialista, è possibile mettere in atto qualche cambiamento nelle proprie abitudini per provare a migliorare la situazione. Ad esempio, fare attenzione all’orario di cena, cercando di mangiare ad un’ora lontana a quella in cui ci si corica, così da favorire una digestione completa prima del sonno.
Fare attività sportiva può contribuire ad un buon rilassamento prima di addormentarsi, e quindi ad una riduzione del russamento: quest’ultimo fattore, infatti, può portare come conseguenza, al disturbo OSAS. A portare maggiore attenzione ai sintomi che compaiono durante il giorno, sono le persone che dormono sole: nella buona parte dei casi, infatti, sono i coniugi, partner o amici che condividono lo spazio del letto ad accorgersi che la persona soffre di questo disturbo.
Ecco perché è fondamentale rilevare i sintomi che compaiono nel corso della giornata: se vi sentite troppo stanchi senza una ragione concreta e oggettiva, o avete extrasistole e palpitazioni, una cattiva digestione, e vi sentite particolarmente nervosi, rivolgetevi subito al vostro medico, che saprà indicarvi il percorso specialistico migliore per risolvere il disturbo.
Questo vi permetterà di migliorare la qualità della vostra vita quotidiana, e il rapporto con le persone ma, soprattutto, vi metterà al riparo da rischi molto più severi per la vostra salute.
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Eva Franceschini
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