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Antibiotico-resistenza: nasce “MuSICARe” (Progetto Multi Societario Italiano per il Controllo dell’Antimicrobico Resistenza) per fronteggiare una minaccia che potrebbe divenire la prima causa di morte al mondo

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Milano, 22 novembre 2018 – Conclusasi la 4a Settimana Mondiale degli Antibiotici (World Antibiotic Awareness Week – WAAW) occorre un ulteriore sforzo per mantenere elevata l’attenzione delle componenti del mondo della sanità affinché sia sconfitta la grave minaccia costituita dalle infezioni antibiotico resistenti. In questo senso si colloca la costituzione del gruppo di lavoro multisocietario MuSICARe (progetto Multi Societario Italiano per il Controllo dell’Antimicrobico Resistenza), a cui ad oggi hanno aderito 36 fra Società scientifiche ed Associazioni di cittadini, e che si prefigge di lavorare a fianco del Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) coordinato dal Ministero della Salute. Ne danno notizia AMCLI – Associazione Microbiologi Clinici Italiani; CoDiFO Lombardia – Coordinamento Direttori Farmacie Ospedaliere Regione Lombardia; SIM – Società Italiana di Microbiologia; SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali; SIMPIOS – Società Italiana Multidisciplinare per la Prevenzione delle Infezioni nelle Organizzazioni Sanitarie; SItI – Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, GISIO – Gruppo Italiano di Studio di Igiene Ospedaliera. Secondo gli enti promotori sono due le informazioni che tutti dovrebbero conoscere sull’antimicrobico-resistenza: se la tendenza non si modificherà, nel 2050 la resistenza agli antibiotici sarà la prima causa di morte a livello globale, causando più decessi dei tumori. Inoltre il nostro Paese vanta tre record negativi rispetto agli altri Paesi dell’Europa/OCSE: il maggior numero di decessi per infezioni causate da batteri antibiotico-resistenti: 10.000 decessi all’anno su un totale di 33.000;  oltre 450 anni di vita in salute perduti per 100.000 abitanti/anno, rispetto ad una media europea di 180; e il più elevato costo dell’antibiotico-resistenza: 663.000 dollari per 100.000 abitanti/anno, il triplo della media dei Paesi OCSE e pari ad una spesa di $ 400.000.000 all’anno.   Cosa fare quindi? Secondo i soggetti aderenti al progetto occorrono interventi per migliorare l’adesione all’igiene delle mani, interventi per il buon uso degli antibiotici, migliore igiene nelle strutture sanitarie e in comunità, prescrizione “ritardata” in comunità, campagne sui mass-media, test diagnostici rapidi, maggiore adesione alle vaccinazioni. Ognuno di questi interventi può salvare migliaia di vite. Gli interventi sull’igiene delle mani e sul buon uso degli antibiotici permettono addirittura un ritorno di circa € 2 per ogni euro investito.   Questi interventi sono possibili e rapidamente applicabili, come già altre Nazioni hanno fatto. Per far ciò sono necessarie una evoluzione culturale e una revisione delle risorse con investimenti di tempo, soldi e persone: numerose Società scientifiche sono da anni impegnate su vari fronti per cercare di contrastare questo drammatico e poco percepito problema. Sarà necessaria una stretta collaborazione di tutte le forze del Paese – Istituzioni, Società scientifiche e società civile – per migliorare la salute dei cittadini italiani e per limitare il forte impatto economico del problema dell’antimicrobicoresistenza. A tal proposito, vi riportiamo qui il podcast della puntata di #Salute del 20 novembre, durante la quale abbiamo trattato proprio di questo argomento, abbinandolo ai benefici che il tè verde può portare. Ascolta Radio Wellness Archivio puntate   Fonte: Dr. Federico Unnia