Scaleranno il Monte Rosa per promuovere la cultura della donazione di organi, tessuti e cellule. L’impresa mai tentata prima.
I prossimi 17 e 18 luglio si compirà un’impresa epocale, destinata ad essere ricordata nei decenni futuri. Una scalata a Capanna Margherita, il Rifugio più alto d’Europa, a 4556 metri, da parte di un gruppo di fragili – 5 persone, chi trapiantato di polmoni, chi affetto da fibrosi cistica, chi trapiantato di reni, provenienti da diverse parti d’Italia, che mai avrebbero pensato di poter osare un sogno di tale portata.
Ad accompagnarli, oltre 40 persone, tra parenti, amici e sostenitori di AIDO. In cordata, seppure a distanza, anche altri pazienti trapiantati o in attesa di trapianto, che parteciperanno “moralmente” all’impresa.

L’impresa dei ‘fragili’ sostenuti da AIDO, capocordata Valeria Lusztig
Capo-cordata sarà Valeria Lusztig, trapiantata di polmoni dal 2017, e affetta da fibrosi cistica, non nuova a queste imprese: lo scorso 23 agosto salì al Balmenhorn o Cristo delle Vette, a 4156 metri, sempre nell’ambito del suo progetto “Guardami Adesso”, con il quale organizza “spedizioni di riscatto” a scopo benefico, raccontando nei cammini e nelle scalate la “rinascita” di persone, in particolare donne, con storie sanitarie difficili alle spalle.
“Guardami Adesso” è anche il titolo del suo ultimo libro, in cui Valeria racconta la sua “scalata invisibile” condotta tra malattia, trapianto, rigetto e una serie di rinascite fino alla scalata vera, oltre i 4000 metri, per celebrare la vita e i suoi incontri.
Gli altri scalatori AIDO
Tra i fragili in cordata ci saranno anche Gabriel Zeni, studente ventisettenne di ingegneria del veicolo, affetto da fibrosi cistica ma alpinista a tutti gli effetti, con tante cime all’attivo (Marmolada, Presanella, Visoz, Cevedale, Gran Zebrù). Mirko Dalle Mulle, trapiantato per due volte di rene, Vice Presidente AIDO Provinciale Belluno, che ha anche il merito di aver portato questa in AIDO.
Antonella Tegoni, quarantunenne trapiantata di polmoni da 7 anni a causa della fibrosi cistica, e Samantha Ciurluini, trapiantata bipolmonare da cinque anni e atleta della nazionale di pallavolo trapiantati e dializzati, che ha già affrontato i 5895 metri del Kilimangiaro nel 2017, e un altro ragguardevole 4000 in Marocco, due anni fa. Finora è l’unica trapiantata polmonare, insieme a Marco e Valeria, a essere finora salita oltre i 4.000 metri.

La raccolta fondi a favore di AIDO
La scalata a Capanna Margherita è un grande evento di sensibilizzazione alla donazione di organi, cui legare anche una raccolta fondi a favore di AIDO disponibile su Rete del Dono al link AIDO sul tetto d’Europa | Rete del Dono e, insieme, rappresenta un’occasione per ricordare Marco Menegus, amico di Valeria, trapiantato bipolmonare.
Come lei, Marco era affetto da fibrosi cistica, e nel 2018 aveva tentato la salita a Capanna Margherita, arrivando fino al colle del Lys. Ad avere l’idea e ad accompagnarlo fu Luca Colli, carabiniere in congedo, soccorritore CRI, ma soprattutto alpinista estremo che ha già conquistato 9 delle 11 summits (ultima, nel 2019, l’Everest) e che sarà in cordata per questo grandioso progetto. Già nel 2014 Luca aprì una via, organizzando l’epica salita a Capanna Margherita di Luca Barisonzi, alpino in Afghanistan, rimasto paralizzato.
Un medico di spedizione per accompagnare gli scalatori di AIDO
Medico di spedizione, con un percorso di visite personalizzate e di affiancamento e monitoraggio nelle uscite di acclimatamento, il dottor Luigi Vanoni, socio della Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), esperto di Medicina di Montagna, nonché vicepresidente della Commissione Centrale Medica del Club Alpino Italiano (CAI), affiancherà gli scalatori nell’impresa.
Sportivo praticante e grande appassionato di montagna, con all’attivo numerose ascensioni oltre i 4.000 metri (quasi tutte le cime del Monte Rosa – inclusa la punta Dufour – il Gran Paradiso, il Monte Bianco per due volte), e due oltre i 5.000 metri (il monte Ararat in Turchia e il monte Kala Patthar in Nepal – 5643 m.), accompagnerà i pazienti in vetta, coordinando l’azione dei medici coinvolti nella spedizione.
L’AIDO
L’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule, abituata a trarre tutta la sua forza proprio dai più deboli, gli oltre 8.000 pazienti in lista d’attesa per il trapianto, incarna perfettamente il senso di questa definizione, pronta a fissare con loro e per loro, sul tetto d’Europa, la bandiera della cultura della donazione di organi, tessuti e cellule.
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Redazione
Ufficio Stampa AIDO
Fonte immagini: AIDO e Pexels
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