Il fenomeno dell’acufene interessa sempre di più i giovani. Evitare la musica ad alto volume
L’acufene è un disturbo dell’orecchio da non sottovalutare che, se non diagnosticato e curato a dovere, può portare alla sordità parziale o, nel peggiore dei casi, totale. A descrivere questa patologia è il dottor Rosario Marchese Ragona, professore associato della Clinica di Otorinolaringoiatria dell’Università di Padova, e specialista anche in foniatria
Acufene, come si manifesta
Questo disturbo si manifesta come la percezione di un rumore, che può essere un ronzio, un sibilo o un fischio, avvertito nelle orecchie in totale assenza di uno stimolo acustico esterno. Questo ‘rumore’ può essere costante, o intermittente, più o meno forte, ma comunque sempre molto fastidioso e, in alcuni casi, molto invalidante.
Spesso, infatti, le persone che ne soffrono diventano facilmente irritabili, nervose, vanno incontro a disturbi d’ansia, anche dopo essersi rivolte ad uno specialista. Trattandosi di un disturbo apparentemente privo di ragione, spesso sorto all’improvviso, da un giorno all’altro, chi ne soffre non riesce ad accettarne la presenza, e inizia a temere che vi possano essere cause molto più severe di quelle reali.

Acufene, l’importanza di una diagnosi tempestiva
Ecco perché è importante rivolgersi subito ad uno specialista: individuare subito di cosa si tratta consente alla persona di tranquillizzarsi, almeno parzialmente, rispetto alla causa del sintomo, e dall’altra permette di avviare una serie di esami di approfondimento per individuare la terapia migliore da assumere.
L’acufene è un fenomeno che colpisce sempre più giovani
Questo disturbo colpisce le persone indipendentemente dall’età, ma sta aumentando sempre di più la quota di giovani: le statistiche dicono che a soffrirne è il 15% della popolazione, ma ben il 30% di essa è rappresentato da persone ancora giovani.
Il perché è presto detto: “I ragazzi di oggi sono abituati ad ascoltare la musica con mezzi molto diversi da quelli che utilizzavamo noi – spiega il professor Ragona -. Oggi smartphone e altro hanno potenzialità di volume enormemente più elevate di quelle che avevano i vecchi walkman. Specie utilizzando le cuffie con cuscinetto, il rischio di riportare danni all’udito ascoltando la musica ad alto volume è altissimo. Sarebbe bene spiegarlo ai ragazzi, e metterli in guardia rispetto alla possibilità di andare incontro a sordità anche molto precocemente”.
Le cause dell’acufene
Al di là del danno provocato da rumori molto forti o dall’ascolto a volume elevato, le cause di questo disturbo sono difficilmente individuabili. Una di queste, però, può essere lo stress: una condizione stressante che perdura nel tempo, può portare alla comparsa dei sintomi, e può voler richiedere l’intervento di uno psicologo che aiuti la persona a gestire il disturbo.
Altri studi ipotizzano che alla base vi sia una disfunzione dell’orecchio interno, anche dovuta ad altre cause primarie, a volte scovabile attraverso esami clinici specialistici. Si possono riscontrare, ad esempio: otiti non trattate a dovere, deficit uditivi, sbalzi di pressione, consumo di farmaci tossici per l’orecchio, traumi cranici e acustici, disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare.

Cosa fare se si pensa di avere l’acufene
Se si inizia ad avvertire uno strano ronzio, o ci si sveglia un mattino con questo improvviso cambiamento, è bene rivolgersi subito ad uno specialista. Aspettare che il disturbo passi non è la soluzione ideale, dato che è molto più probabile che questo aumenti, fino a diventare un problema di difficile gestione nella quotidianità. Ogni patologia, anche la meno severa, se presa per tempo può evitare danni più seri e disfunzioni problematiche.
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E.F.
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