Una vera e propria malattia che colpisce i soggetti nell’età dello sviluppo, ma che si sta diffondendo anche negli adulti. Ne abbiamo parlato con il prof. Antonino Di Pietro, dermatologo
La percentuale di soggetti affetti da acne tra i ragazzi è molto elevata, e si aggira attorno al’80%. A livello mondiale, nel 2010, erano ben 650 milioni le persone affette da acne, pari al 9.4% della popolazione. Essa è molto comune nei soggetti tra i 12 e i 25 anni, e in passato si pensava che fosse una prevalenza in funzione di alcuni caratteri genetici, ma non è così. Una curiosità particolare è che la patologia è totalmente assente in popoli primitivi, che vivono in alcune aree rurali.
Questo significa che esiste una correlazione tra la malattia e i fenomeni di urbanizzazione. Si manifesta soprattutto in età adolescenziale a causa dell’aumento della secrezione di androgeni, ma l’uso della mascherina divenuto una consuetudine nell’ultimo anno, sta contribuendo alla sua diffusione anche tra la popolazione più adulta.
Ne parliamo con il professor Antonino Di Pietro, Dermatologo e Direttore del Centro Dermoclinico Vita Cutis di Milano.
Acne, affligge di più le femmine
Sia nei paesi in via di sviluppo che in quelli sviluppati, si registra una maggiore incidenza nell’universo femminile, dove oltre alla pubertà, possiamo trovare il fenomeno anche in età postadolescenziale. Nell’uomo è meno comune che la patologia si manifesti anche oltre i 30 anni. In compenso, però, le forme più gravi riguardano gli individui di sesso maschile.

Che cos’è l’acne?
Questa patologia può manifestarsi in due forme principali: lieve e moderata, e grave. Si tratta di una dermatosi infiammatoria cronica a eziologia multifattoriale. Si caratterizza per il notevole polimorfismo lesionale dovuto alla presenza di elementi cutanei sia di natura non infiammatoria (comedoni aperti e chiusi), sia infiammatoria (papule, pustole e noduli), localizzati nelle aree seborroiche del volto e del tronco.
E’ una delle affezioni dermatologiche a maggiore impatto sulla vita relazionale, e prevenirne l’estensione delle infiammazioni è l’obiettivo principale del trattamento. Altri obiettivi sono di migliorare l’aderenza al trattamento e ridurre l’insorgenza di resistenze batteriche.
Acne e mascherina
Il caldo umido che che si crea tra pelle e mascherina tende a dilatare i pori, le impurità entrano più facilmente dando vita al processo infiammatorio.
La mascherina deve essere tenuta pulita, se quando la togliamo la appoggiamo un po’ ovunque o in tasca e poi la rimettiamo sul volto è più facile che avvenga l’insorgenza di questi problemi.
Esistono delle nuove sostanze che utilizzano l’argento, grande aiuto per la pelle.
Acne grave, come si può curare?
Nelle guide linea terapeutiche europee è stata raccomandata, come prima scelta terapeutica, l’isotretinoina per l’acne papulo-pustolosa grave, nell’acne nodulare intermedia e, infine, nell’acne nodulare grave.
Gli idratanti sono utilissimi, soprattutto alla cute del volto e delle mani e alle labbra. Molto importanti sono anche filtri e schermi, con un alto fattore di protezione. Altra cosa importante sono i retinoidi topici, derivati della vitamina A, che agiscono attraverso due meccanismi principali: la normalizzazione della cheratinizzazione e la riduzione della risposta infiammatoria.
Acne e dermocosmetici
L’uso dei cosmetici è un’opzione necessaria per limitare gli effetti collaterali delle terapie, contribuendo a migliorare la condizione del paziente acneico, aumentandone l’aderenza alla terapia farmacologica. Si tratta di detergenti, seboregolatori, cheratolitici, antimicrobici, antinfiammatori, idratanti, fotoprotettori, camouflage.

Acne, quale alimentazione può aiutare
La maggior parte degli scienziati concorda che un elevato Indice Glicemico (I.G.) e troppi latticini possano esacerbare la pelle a tendenza impura. Una dieta con un basso Indice Glicemico può essere di grande aiuto nel controllo di questa patologia della pelle. Può essere molto utile sostituire i cibi ad elevato I.G., per esempio i cibi raffinati come lo zucchero bianco ed il pane bianco, i cibi zuccherini, le patate, il riso bianco, con quelli a medio o basso I.G. che rilasceranno gli zuccheri più lentamente, come i legumi secchi – fagioli e lenticchie – e i cereali integrali, certi tipi di frutta e verdura.
Il fumo poi tende a peggiorare l’acne. No ai cibi piccanti, all’alcol.
Ma l’alimentazione è molto soggettiva, quindi è bene verificare se dopo aver mangiato dei cibi particolari vi è una recrudescenza dell’acne.
I cibi ad elevato contenuto di fibre (avena, lenticchie, e altro) possono, inoltre, aiutare a regolare l’insulina (è noto che l’insulina stimola gli ormoni maschili che possono scatenare l’acne). Una dieta ricca di fitoestrogeni − ormoni naturali e a base vegetale che si trovano nei cibi come la soia, i fagioli e le lenticchie − può anche aiutare a mantenere gli ormoni in equilibrio.
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