29 ottobre 2020: Giornata mondiale della psoriasi. Confermata la relazione tra patologia e alimentazione
Dorotea Rosso 27, Ott 2020 27, Ott 2020
In Italia quasi tre milioni di persone vivono con la psoriasi e dal 2 al 4% della popolazione mondiale ne è colpita. Numeri importanti che devono richiamare maggiore attenzione sua una malattia ancora troppo spesso sottovalutata.
Ascolta l’intervista a Valeria Corazza, presidente di APIAFCO, Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza
Cos’è la psoriasi
“La psoriasi – ha spiegato la dott.ssa Corazza – è una malattia della pelle, autoimmune, genetica, cronica, recidiva, invalidante, così come l’ha definita anche l’OMS. E’ una malattia che si vede, e quindi crea una serie di problemi che vanno oltre quelli fisici. Chi ne è affetto tende a coprirsi, ha delle difficoltà nella vita sociale, a praticare sport. La psoriasi provoca chiazze gonfie, rosse e squamose sulla pelle. Si presenta tipicamente sulla parte esterna dei gomiti, delle ginocchia e del cuoio capelluto, sebbene possa presentarsi ovunque. Alcuni pazienti riferiscono di prurito e bruciore. Quindi mai sottovalutare tutto ciò che la psoriasi porta con sè, spesso anche molti altri problemi fisici come il diabete, l’obesità, problemi cardiaci”.
Psoriasi, malattia della pelle
Come si cura la psoriasi
“Non si conoscono ancora esattamente le cause della psoriasi. Io soffro di psoriasi da quando avevo 11 anni – ci dice Corazza – e ricordo alcune creme con le quali ci si curava. Oggi sono stati fatti passi da gigante nella cura perchè si usano i farmaci biologici. La malattia però è recidiva e quindi le macchie tornano”.
La psoriasi non è contagiosa
Fino alle metà dell’800 la psoriasi veniva anche chiamata lebbra, questo per dare la misura di quali false credenze circondassero questa malattia. Ancora oggi troppo spesso persistono idee sbagliate: la psoriasi NON E’ CONTAGIOSA, si tratta di una malattia genetica.
Si può prevenire la psoriasi?
“Purtroppo non si può prevenire – chiarisce la dott.ssa Corazza – potrebbe restare dormiente a lungo e poi prendere anche in età avanzata magari a causa di fattore scatenante come un lutto o un grande dolore. Ma i picchi delle manifestazioni si registrano tra i 15 e i 20 anni e i 50 e i 60 anni. L’unica prevenzione, come per molte altre malattie, resta uno uno stile di vita sano.
Stretto legame tra psoriasi e alimentazione
Psoriasi e alimentazione
Il rapporto tra psoriasi e alimentazione è molto stretto. Da prediligere frutta e verdura ma anche pesce, legumi e alimenti ricchi di fibre e acidi grassi polinsaturi come gli omega-3. Pasta, pane e carboidrati meglio se da grani antichi, sì alla carne ma con moderazione e meglio quella bianca. Tutti alimenti che contrastano l’insorgenza di patologie caratterizzate da un importante stato infiammatorio cronico, come la psoriasi ma anche, per esempio, artriti, il morbo di Chron o disfunzioni del sistema cardio-vascolare.
Anche nel caso della psoriasi il modello della corretta alimentazione può avere significativi effetti positivi, soprattutto considerando la relazione ricorrente tra questa patologia e altre disfunzioni dell’organismo come obesità e sovrappeso.
Attenzione poi a certi tessuti come quelli sintetici o alcune lane perchè possono creare irritazioni.
L’impegno di Apiafco
Dal 2017 l’Associazione Nazionale Amici della Fondazione Natalino Corazza Onlus – poi diventata APIAFCO Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza – si impegna per il diritto alla salute e la qualità della vita dei pazienti psoriasici. APIAFCO vuole essere un punto di riferimento per i malati di psoriasi, per un coinvolgimento sistematico nel percorso di cura, per vedere riconosciuta la patologia all’interno delle policy sanitarie, anche di cronicità e definire un miglior percorso di assistenza di cui queste persone necessitano.
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