26 novembre: Giornata della Carenza di Ferro. Donne in età fertile e pazienti con scompenso cardiaco al centro dell’attenzione
Ufficio Stampa 26, Nov 2019 26, Nov 2019
Il 26 novembre si celebra la Giornata della Carenza di Ferro, giunta quest’anno alla sua quinta edizione. Focus dell’iniziativa è aumentare la consapevolezza sull’importanza del ferro per il nostro organismo e i rischi legati alla sua carenza. Quest’anno l’attenzione riguarda in particolare le donne in età fertile, specialmente durante la gravidanza e i pazienti affetti da scompenso cardiaco, mediante una campagna promossa dalla European Kidney Alliance, l’Heart Failure Policy Network, la Anemia Alliance e il contributo di Vifor Pharma Italia.
La carenza di ferro è una condizione di cui soffre una persona su 3 nel mondo. Una problematica ancor poco conosciuta e sotto diagnosticata, anche a causa di una sintomatologia aspecifica, ma che può essere molto debilitante e se prolungata nel tempo, portare a gravi conseguenze per la salute. Affaticamento, pallore, fragilità alle unghie, perdita di concentrazione, irritabilità e in alcuni casi picacismo (dediderio di ingerire cose non commestibili come ghiaccio e argilla), sono tra i segnali più comuni per riconoscerla.
Il ferro è essenziale per la produzione dei globuli rossi, assicura il buon funzionamento di cuore, cervello e muscoli scheletrici, ricoprendo un ruolo fondamentale anche nel combattere infezioni e malattie. Scarse riserve di questo prezioso oligoelemento nel nostro organismo comportano scompensi a metabolismo, salute fisica e mentale, produttività e funzionalità sessuale. Secondo i dati dell’OMS la carenza di ferro può causare una riduzione del 30% dell’attività fisica.
In riferimento alle donne in età fertile, la carenza di ferro risulta una problematica abbastanza comune (ne soffre quasi una donna su 3), ed è associata principalmente alle perdite di sangue dovute al ciclo. Ancor più delicato poi è il periodo della gestazione dove il fabbisogno di ferro triplica per garantire il corretto sviluppo di placenta e feto, specialmente per lo sviluppo cerebrale e del sistema immunitario. Lo stato anemico nelle donne in gravidanza può quindi comportare il rischio di parto prematuro e bambini sottopeso. Anemia che può protrarsi anche dopo il parto con maggior probabilità di depressione post partum, ansia e insufficienza primaria di lattazione.
La carenza marziale può portare un rischio anche nei pazienti affetti da scompenso cardiaco. “Aumenta il rischio di mortalità di oltre il 40%, causa un peggioramento della qualità di vita e riduce di oltre il 10% la capacità di esercizio fisico che è invece fondamentale per mantenere in buone condizioni la funzionalità cardiaca” afferma Maurizio Volterrani, Primario di Cardiologia presso l’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma.