16 aprile 2020: XVI Giornata Mondiale dell’emofilia
Un appello a FedEmo – Federazione Associazioni Emofilici durante il periodo d’emergenza per sottolineare che le cure per i soggetti emofilici non possono essere uguali per tutti. Oltre 5000 sono i pazienti registrati in Italia che necessitano di terapie personalizzate. “E’ estremamente importante distinguere le varie forme di emofilia tra i pazienti – afferma Angiola Rocino, Presidente AICE, Associazione Italiana Centri Emofilia – poichè sono gli emofilici gravi, ovviamente, a necessitare di una maggiore assistenza”. Attualmente la patologia cronica non comporta dei rischi in caso di contrazione del virus ma, al momento del ricovero, è fondamentale dover trattare il paziente emofilico con le dovute attenzioni per evitare il rischio di emorragie causate da interventi invasivi o farmaci non idonei. Risulta dunque doveroso che il paziente rimanga in costante contatto con il proprio centro di emofilia; ad oggi in Italia ne risultano 74.
Diverse sono le misure che sono già state messe in atto, una delle quali arriva dall’Agenzia Italiana del Farmaco che ha prorogato per altri 90 giorni la validità delle terapie. I Centri italiani inoltre, sono in costante contatto con i pazienti attraverso videoconferenze, telefonate e messaggi da remoto. Alcune aziende invece, si mettono a disposizione per confermare ed ampliare i servizi di supporto e assistenza domiciliare.
In questa XVI giornata mondiale di sensibilizzazione all’emofilia, la Presidente AICE chiede alle Istituzioni di continuare ad essere presenti per i pazienti più fragili e che presentano patologie croniche, fornendo supporto alle associazioni e specialisti che ogni giorno si prodigano per garantire la miglior assistenza possibile.
Redazione
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